Certamente voi vorreste conoscere la mia vita, ma cosa dico la mia vita, le mie gesta più importanti, i miei gesti più famosi, i miei gusti.
Nacquetti nel florido
ospedale di Taranto, situato nella omonima città. Qui crebbi e ricevetti
istruzione: "Saverio! Vieni che ti do istruzioni per la spesa, allora un
chilo di mele, 4 etti di crudo (che poi i tuoi fratelli devono fare merenda)
[...]. Poi passa da zio Nunzio a lasciare parte della spesa. Tornando allunga
un pochino e vai a prendere Allessandro, tuo fratello, che sta dagli amici
a suonare."
Certo, ma la pacchia
non poteva durare a lungo. Arrivò infatti il momento del liceo.
Lì sì che fu dura: Liceo Classico sperimentale Aristosseno.
Micakazzi!
Pomeriggi interminabili
passati con gli amici, facendo ricerche, continue, lunghe, estenuanti,
perchè ci fosse mai stata a Taranto una libreria che avesse avuto
tutti i traduttori in una volta sola.
E poi faticosi esercizi
per preparasi ai compiti in classe. Certo perchè non era facile
studiare la posizione da assumere in classe: lontani sì, ma sempre
in grado di comunicare, di lanciare un foglio, di passarsi il vocabolario.
Fu qui che mi venne in soccorso la mia abilità con i computers.
Fabbricare delle pagine identiche a quelle dei vocabolari, solo che al
posto delle definizioni c'erano pezzi di versioni.
Poi c'era quello
che utilizzava molto più il fisico: chi se li scorderà mai
i pallonetti di Pietro da porta a porta.
Ma la scuola non
fu solo lavoro. Come era divertente assistere alle lezioni di storia dell'arte
con i pantaloni calati, mentre Alessandro (il coautore di cui sopra) simulava
il fischio del treno, avendo come sottofondo l'urlo dell'alce in calore
di Pietro.
Altro momento di
umorismo si verificava quando scassinavo la stanza dove tenevano le attrezzature
sportive e Alessandro, Armando, Pietro e Gianciola portavano fuori il ping-pong
e i palloni.
Ma la scuola non
occupava interamente la giornata. Fortunatamente riuscivo a trovare un
pò di tempo libero per me, giusto qualche minuto tra le 15 e le
21 di sera, da passare con gli amici giù sul piazzale, con una tavola
da skate.
Che spasso ragazzi,
quando la gente veniva giù solo per dirti che facevi casino, che
rovinavi, distruggevi, non rispettavi, cosa poi non l'ho mai capito. Una
volta mi hanno pure portato in questura. Che storia pazzeeesca!
In quegli anni compresi
il significato della parola pirateria. Non me ne voglia il famoso Bill,
anche perchè si dovrebbe mettere in fila. Certo perchè la
prima a capitolare fu la Commodore, C-64 per primo, Amiga 500 poi. E poi
la Sega con la Nintendo. Insomma ce ne fu un pò per tutti. Niente
di esorbitante, ma comunque sufficiente a far divertire a basso costo una
buona parte del quartiere.
Naturalmente con
la matura età venne l'impegno sociale, l'attivismo, il proselitismo,
l'ateismo, il politicismo, il fancazzismo. Ecco, questa attività
mi prende ancora notevolmente, mentre le altre hanno assunto un ruolo marginale.
Non male la mia storia,
vero?
Ma se dopo tutto
ciò continuate a pensare di essere normali e che tutte le persone
in fondo sono uguali, allora guardate questo essere: