Volevamo stupirvi con effeti speciali, andare oltre la "pagina" convenzionale, sempre se esistano pagine convenzionali su questa rete. Il risultato è stato un vomitare in real time frasi, immagini, idee.
Utilizzare questo strumento di comunicazione, per raccontatre noi stessi, senza dire poi niente di particolare.
Ci siamo fatti conoscere.
Soprattutto quell'incompetente del mio coautore Alessandro, alias avv. John John Pijamino, alias il Ludo, alias lo stronzo (inteso non come epiteto, ma come oggetto reale), ce l'ha messa tutta per fare un sito da cozza (vedi la sua pagina, nella quale manca solo la Uno turbo, rossa, con l'alettone, i cerchioni Scorpion, i pneumatici maggiorati, autoradio da 500 watts e le tendine di Marilyn Monroe).
E poi pare facile scrivere un pò di testo su uno sfondo garbato, con quel brutto-fatto vicino che con la sua ignoranza triplicava i tempi. Mentre i'sò ù uebb-master!

Certamente voi vorreste conoscere la mia vita, ma cosa dico la mia vita, le mie gesta più importanti, i miei gesti più famosi, i miei gusti.

Nacquetti nel florido ospedale di Taranto, situato nella omonima città. Qui crebbi e ricevetti istruzione: "Saverio! Vieni che ti do istruzioni per la spesa, allora un chilo di mele, 4 etti di crudo (che poi i tuoi fratelli devono fare merenda) [...]. Poi passa da zio Nunzio a lasciare parte della spesa. Tornando allunga un pochino e vai a prendere Allessandro, tuo fratello, che sta dagli amici a suonare."
Certo, ma la pacchia non poteva durare a lungo. Arrivò infatti il momento del liceo. Lì sì che fu dura: Liceo Classico sperimentale Aristosseno. Micakazzi!
Pomeriggi interminabili passati con gli amici, facendo ricerche, continue, lunghe, estenuanti, perchè ci fosse mai stata a Taranto una libreria che avesse avuto tutti i traduttori in una volta sola.
E poi faticosi esercizi per preparasi ai compiti in classe. Certo perchè non era facile studiare la posizione da assumere in classe: lontani sì, ma sempre in grado di comunicare, di lanciare un foglio, di passarsi il vocabolario. Fu qui che mi venne in soccorso la mia abilità con i computers. Fabbricare delle pagine identiche a quelle dei vocabolari, solo che al posto delle definizioni c'erano pezzi di versioni.
Poi c'era quello che utilizzava molto più il fisico: chi se li scorderà mai i pallonetti di Pietro da porta a porta.
Ma la scuola non fu solo lavoro. Come era divertente assistere alle lezioni di storia dell'arte con i pantaloni calati, mentre Alessandro (il coautore di cui sopra) simulava il fischio del treno, avendo come sottofondo l'urlo dell'alce in calore di Pietro.
Altro momento di umorismo si verificava quando scassinavo la stanza dove tenevano le attrezzature sportive e Alessandro, Armando, Pietro e Gianciola portavano fuori il ping-pong e i palloni.
Ma la scuola non occupava interamente la giornata. Fortunatamente riuscivo a trovare un pò di tempo libero per me, giusto qualche minuto tra le 15 e le 21 di sera, da passare con gli amici giù sul piazzale, con una tavola da skate.
Che spasso ragazzi, quando la gente veniva giù solo per dirti che facevi casino, che rovinavi, distruggevi, non rispettavi, cosa poi non l'ho mai capito. Una volta mi hanno pure portato in questura. Che storia pazzeeesca!
In quegli anni compresi il significato della parola pirateria. Non me ne voglia il famoso Bill, anche perchè si dovrebbe mettere in fila. Certo perchè la prima a capitolare fu la Commodore, C-64 per primo, Amiga 500 poi. E poi la Sega con la Nintendo. Insomma ce ne fu un pò per tutti. Niente di esorbitante, ma comunque sufficiente a far divertire a basso costo una buona parte del quartiere.
Naturalmente con la matura età venne l'impegno sociale, l'attivismo, il proselitismo, l'ateismo, il politicismo, il fancazzismo. Ecco, questa attività mi prende ancora notevolmente, mentre le altre hanno assunto un ruolo marginale.
 

Non male la mia storia, vero?
Ma se dopo tutto ciò continuate a pensare di essere normali e che tutte le persone in fondo sono uguali, allora guardate questo essere: 





PROVO SCHIFO IO PER VOI


E se non avete capito nulla, bè allora siete scemi, anzi, non siete normali, provvedete!
Senza offesa.
E nell'eventualità vi siate offesi, bambinoni miei, vi regalo un panorama della città che ha cullato tante illustri menti (criminali).






una grande produzione: